mercoledì 27 maggio 2015

Avventure (e disavventure) di una Parkinsoniana


Eh sì ragazzi, sono rientrata “alla base; mi sono rituffata nel fiume della Vita, quella vera, non più protetta da infermiere gentili, medici disponibili, pranzi pronti, impegni sospesi. Svuoto la cassetta della posta: bollette da pagare, rivista della Coop, estratto conto bancario… Nulla di invitante, men che meno di elettrizzante. Mistero, eccitazione, novità, buone o cattive siano, viaggiano ormai su Internet: un tocco di virtuale illumina il reale, sempre o quasi.
Oggi ho un appuntamento per una visita medica all’ospedale. Problemi di denti. Per farla breve non trovo nessuno che mi sappia dare informazioni certe sul mio diritto a essere curata per problemi di masticazione. 
La nuova legge sull’assistenza nazionale impone la presentazione (previa richiesta) dell’I.S.E.E, una sorta d’indicatore reddituale/ patrimoniale che deve essere richiesto all’Inps fornendo, come novità rispetto alla precedente normativa, anche dati bancari. Non più il saldo del c/c al 31/12 (facilmente manipolabile), ma tutta la movimentazione dei propri conti bancari con determinazione della consistenza madia annuale. Inoltre basta avere una casa di proprietà per “sforare”. Come sempre solo gli evasori totali o parziali possono rientrare nei parametri previsti. Non sono abbastanza povera, ma neppure sufficientemente ricca  (preventivo 19.000 euro) da avere diritto a questo tipo di assistenza. Inoltre i dentisti privati interpellati mi considerano a rischio: parkinsoniana e, come non bastasse, piena di magagne, allergie… Insomma temono  li rimanga là, in studio, secca come un baccalà. Stecchita.
Ma non è finita. Se manca la vulnerabilità economica la legge prevede quella sanitaria, valutabile ricorrendo ad un elenco di patologie che scorro con una certa ansia scoprendo che la sclerosi a placche è contemplata, il Parkinson no. Perché? Mistero.  Quindi non sufficientemente povera , né sufficientemente malata. Ma  mi salverà, forse, una di quelle definizioni all’italiana che lasciano aperto uno spiraglio: handicap psicofisico (certificazione legge 104 o attestato di vulnerabilità sociosanitaria).

Non cammino, sono un po’ tocca… Qualcuno si prenderà cura di me? Vi saprò dire.