mercoledì 25 febbraio 2015

Io non sono il Parkinson.

Arriva veloce e un po' ingobbita, come un passero infreddolito. Giacca color turchese, parrucca portata con disinvoltura appena infastidita... Emma Bonino, ospite d'onore a Ballarò, non esibisce il suo cancro, ma ben si guarda dal nasconderlo. Lo vive, ci convive.
"Come ha reagito a una diagnosi così pesante?" le chiede l'intervistatore.
"L'impressione iniziale è stata di estraneità, quasi la 'cosa' non mi riguardasse", risponde.
"Ma poi ha deciso di rendere pubblica la sua malattia. Perché?"
"Per renderla più gestibile nel quotidiano e per comunicarla più che agli altri a me stessa, per riportarla a me".
L'intervistatore cerca di ancorarla a quel cancro, ma lei scalpita, se ne distacca, riprende il largo verso altri problemi, quelli di cui si è occupata, e si occupa, da una vita.
"E' sbagliato considerare i malati persone di serie C, ignorare la complessità, 'rottamare' l'esperienza, parlare usando slogan".
E' la Bonino di sempre, paladina appassionata dei diritti negati, soprattutto alle donne. Diretta, tagliente, asciutta.
La complessità va gestita, l'esperienza utilizzata, gli slogan evitati, dice, e, in una manciata di minuti ci (mi) dà una indimenticabile lezione di vita e di coraggio.
Grazie, Emma, per avermi ricordato che tu non sei il cancro e io non sono il Parkinson.

venerdì 6 febbraio 2015

TANTI AUGURI JACOPO...