domenica 23 novembre 2014

Il nuovo che avanza?

Alessandra Moretti concede un'intervista in cui precisa che le donne in carriera (politica naturalmente) debbono piacere. Soprattutto. Per il programma che si propongono di attuare, per un nuovo, rivoluzionario modo di farla, questa politica? Oh, no, debbono piacere per l'aspetto che hanno, il colore degli occhi (sapientemente bistrati per metterne in evidenza la bellezza), il taglio dei capelli... e via discorrendo. Ma questo -  curare più che la preparazione l'aspetto -  me lo consigliava mia madre quando andavo a dare gli esami all'università... E, già allora, secoli fa, m'imbufalivo.
La Moretti "rivendica" il suo diritto a essere bella? E chi mai glielo contesta! Il fatto è che la suddetta Alessandra dovrebbe farsi portavoce di ben altri diritti, calpestati e/o ignorati, delle donne. Il diritto ad avere un lavoro, il diritto a  non sentirsi chiedere in un colloqui per la selezione del personale "Lei ha intenzione di avere un figlio?" dovendo rispondere: "No, non in questo momento", mordendosi la lingua, perché la risposta immediata, diretta, sarebbe un bel "Ca..i miei!". Senza contare il diritto a non essere pagate meno degli uomini, a non dover combattere quotidianamente con la mancanza di asili nido, strutture per gli anziani e via discorrendo.
L'avvocato Moretti "corre", tutti i giorni., ma non certamente per difendere i diritti calpestati delle donne. Ci tiene, infatti,  farci sapere che "corre" per un altro motivo: mantenersi snella e piacente.
E l'avvocato Alessandra Moretti sarebbe il "nuovo che avanza"?