martedì 29 luglio 2014

Caro amico ti scrivo...

Mercoledì, 30 luglio. 
Mi sveglia il dolore, sì sempre "lui", quel bastardo. Proprio nel bel mezzo di un sogno: correvo, io che cammino a stento, era un giorno d'estate, quella vera con grilli e cicale… Mi affaccio alla finestra. Piove? No, ma sembrano trasudare tristezza e freddo anche i pini, tutto è umido, grigio… Ci vorrebbe un caffè caldo. Mi manca il brontolio della moka, mi mancano tante cose. Ci vorrebbe un amico - canticchio… mentre accendo il pc.
Vado su Facebook Qui l'amicizia è in offerta, quasi tutti i giorni. Anche oggi. M'informo sul nuovo amico virtuale. Ho bisogno di un volto, due occhi che mi guardino, un sorriso. Come si può diventare amici senza uno scambio di sguardi? Senza parole sì, senza sguardi no! Parole, solo parole e… fotografie, magari di trent'anni fa. Io ne ho appiccicata una che  devo decidermi a togliere. E' fuorviante, ritrae una donna giovane, carina che non esiste più, che forse non è mai esistita. Il fatto è che sono una vera e propria capra a livello tecnologico e togliere una fotografia dal pc non è come toglierla da un album. Dovrò chiedere aiuto ai figli.
Eppure io ho degli amici virtuali: pochi ma  li ho. Amici conquistati con le parole? No, piuttosto con la sincerità che mi ha fatto scegliere quelle, proprio quelle parole. E, allora, caro amico virtuale, diamo il via alle danze (si fa per dire perché solo danzai in quell'unica, folgorante, indimenticabile estate), e cominciamo a conoscerci...