lunedì 28 aprile 2014

Scribacchina

Lei era una che scriveva, ma non da sempre, soltanto da quel giorno di settembre, luce chiara che svelava la stanza, rumore di traffico a spezzare il silenzio. Mentre il medico si schiariva la gola, aveva pensato «Ha gli occhi di un merlo».
Il merlo si era finalmente deciso a parlare.
"E' Parkinson" aveva detto.
Silenzio.
La parola era rimbalzata sulle pareti della stanza. Parkinson? Son, son, son,… Galleggiando sul rumore del traffico, aveva invaso le sue orecchie, bloccato la glottide incerta tra digerirla e urlarla. Una mano grassoccia aveva cercato la sua in uno sfiorarsi rapido di dita. 
I malati fanno ribrezzo. Paura.

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