mercoledì 13 novembre 2013

Dov'erano le madri? E i padri?

Le ragazzine sono innocenti: bambine in corpi di donne, bambine che avrebbero dovuto crescere, diventare adulte sotto l'ala protettrice delle madri.
Le madri, le maaaaadri! Dov'erano? Cos'erano? Tutto il perbenismo sociale si unisce compatto e punta l'indice sulle madri. La mistica dell'amore materno è dura a morire.
In una società dove tutto è cambiato o sta cambiando, le madri vengono chiamate  a fare argine a quel fiume impazzito che è l'odierna realtà del Paese. I politici rubano in massa, gli imprenditori, per un profitto più alto, delocalizzano le imprese e sbattono sul lastrico migliaia di lavoratori, la libertà sessuale è una conquista, la bellezza è un "talent" (come dice Freccero, un po' annoiato, durante una trasmissione televisiva) e quindi va sfruttata... Ma le madri no! Le madri, solide come le statue dell'Isola di Pasqua, sono lì, devono essere lì, immobili e immutabili, come l'amore che nutrono nei confronti dei cuccioli. A rassicurarci.
E invece dobbiamo aprire gli occhi e guardarle queste donne, persone che non hanno saputo/potuto  essere madri. E chiederci perché, e cercare di capire e smettere di caricare sulle loro spalle, incapaci di sostenere il peso di una maternità cosciente, anche il peso, ben più grande, del nostro bisogno di rassicurazione.
Queste madri sono lo "scarto" di un processo di crescita che è avvenuto, che era auspicabile avvenisse, ma che è stato tumultuoso, tortuoso, difficile, ha richiesto (e richiede, perché è ancora in corso) aggiustamenti, studio, analisi, confronto... Soprattutto su quel pianeta, ancora poco esplorato, che è il rapporto madre/figlia femmina.
Sono responsabili, eccome queste madri!, ma non sono le uniche responsabili di ciò che è avvenuto, e sta avvenendo, nelle famiglie, nella società.
Quando una società riduce le persone a scarti, numeri, esuberi, esodati (e via discorrendo) è comodo incolpare le madri, ma è stupido. Soprattutto è inutile, non risolve il/i problema/i.
Perché nessuno ha chiesto notizie dei padri? Queste ragazzine sono state partorite per partenogenesi o hanno un padre? Forse le madri erano divorziate, ma si divorzia dalle mogli non dai figli. Oppure non è così?
Chi è assente non può essere giudicato; a scuola (e nella società) si sospende il voto: si usa un acronimo, quel s.e.g. che sta per senza elementi di giudizio. Come se lo scrollarsi di dosso la responsabilità di fare i padri fosse un peccato veniale, solo un peccato veniale...
E quelli che pagavano le minorenni? Uomini, seri professionisti, padri a loro volta di ragazzine della stessa età? Qui il peccato si colora di reato, ma rimane la sensazione di sguazzare nella melma del dejà vu. Non lo ha fatto anche qualche personaggio di primo piano nel Paese, non a caso chiamato "papi"... ma "gli uomini si  sa.... "
Resta il fatto che a queste ragazzine è stata scippata l'innocenza. I colpevoli sono tanti, non tutti perseguibili per legge, ma le madri, senza dubbio colpevoli, lo sono un po' più di tutti gli "altri".
Tanto per cambiare!