giovedì 25 aprile 2013

I partigiani non vogliono fiori...

Mi è difficile salutare questo 25 aprile... Farò, gambe permettendo, quel giro mio, intimo, personale, di lapide in lapide, qualcuna seminascosta sotto una cascata di edera, qualcuna ancora aggrappata a un muro pericolante, o infangata o sbiadita... Sono passati tanti anni, ma Gelido, Antenore, Desmo e Decimo, a differenza di quanto è avvenuto a me, non sono invecchiati. Hanno lo stesso sorriso, gli stessi occhi immortalati da quelle fotografie che madri, morose, sorelle fecero incorporare nelle lapidi che portano quelle due date  - nascita e morte - in cui è racchiuso il loro destino. Gelindo è morto a 18 anni, Desmo era "vecchio", ne aveva 34!  Antenore è stato ammazzato dieci giorni prima della Liberazione...
Non vogliono fiori, nemmeno una margherita raccolta in un campo, né commemorazioni ufficiali; non oggi, non in questo particolare 25 aprile. 
Cosa vuoi Gelindo? E voi: Antenore, Desmo,  Decimo...? Volete che non muoiano i vostri sogni  (quei sogni per i quali avete già dato le vostre vite), volete che continuino a camminare sulle nostre gambe, anche su quelle fragili e maldestre come le mie?
E allora ragazzi, ricominciamo a camminare: ne abbiamo di strada da fare... E chi può, cominci a correre.