domenica 20 gennaio 2013

E se...

Fine febbraio: una giornata fredda, attraversata da quella luce che già annuncia la primavera.. Oggi e domani si vota: le sezioni sono aperte, le matite pronte, gli scrutatori bevono il primo caffè della giornata; qualcuno apre un giornale...
Passa un'ora.
La strada che si vede dalla finestra è deserta. No, eccoli! Due anziani hanno appena attraversato sulle strisce pedonali, si sono fermati davanti all'edicola, ora sono entrati nel bar d'angolo.
"I vecchi sono i primi a votare; non dormono, loro che potrebbero! Io ho fatto una fatica a svegliarmi; per sicurezza, ho messo anche la sveglia telefonica... " dice la Teresa, e si scosta i capelli dal viso, e sorride, allusiva. Il ragazzo che le hanno affiancato non è male - pensa. 
I due vecchi escono dal bar, passano davanti all'ingresso della scuola  e... tirano dritto.  
E' passata un'altra ora. 
La Teresa chiama una sua amica, scrutatrice anche lei, ma alla scuola elementare, quella con il maggior numero di sezioni. Anche lì non si è ancora visto nessuno.
Entra un giornalista del quotidiano locale. La Teresa lo conosce... "Com'è l'affluenza? Quanti hanno già votato?" chiede. "Ancora nessuno? Avrei potuto dormire un po' di più: se la prendono comoda... "
Poi arriva un ragazzino in divisa. "Tutto regolare?" chiede. Questo la Teresa non lo conosce e non gli risponde nemmeno. Si sta annoiando. Sbadiglia.
Il tempo passa, lentamente, ma passa. E' quasi mezzogiorno. Un uomo è anche entrato, ha fatto alcuni passi lungo il corridoio, si è affacciato, ha piantato loro addosso due occhi spiritati, poi, girati i tacchi, è uscito. In fretta.
Nell'aula, con i disegni appesi alle pareti, nessuno parla; la Teresa cammina avanti e indietro, come un carcerato in una cella  troppo stretta. Quando incrocia il ragazzo evita di guardarlo negli occhi. E' paura quella che prova?
La tecnologia è una grande invenzione. Il ragazzotto - come ha detto di chiamarsi? Giovanni? - ha un telefonino con il quale può collegarsi a internet... 
E'  così in tutto il Paese.
Così come? Così, così... Be' , nessuno ha votato. Nessuno? Nessuno!
Prima è arrivato un sergente,  poi un capitano... Ora si aspetta un colonnello. 
Da più di un'ora la strada è deserta. Non passa una macchina. 
Il Paese aspetta. Le ore passano. Il bar ha abbassato la serranda, l'edicolante ha chiuso; i proprietari sono filati via, lungo i muri, senza guardarsi attorno.
Ormai è buio, il seggio chiude. 
Il giorno dopo  stessa scena. 
Non è arrivato un colonnello, questo è un generale.
"Avete votato?" chiede a Teresa e Giovanni gli risponde: "La signorina non ha votato. Come me! Come gli altri! Come l'intero Paese!"
Sembra afflosciarsi il generale... Si gratta il mento, incerto.
E adesso?