sabato 24 marzo 2012

Cosa farà il Parlamento?

Angeletti e Bonanni sono nomi che i lavoratori non dimenticheranno. Li ricorderanno quando arriverà loro una lettera di licenziamento, quando subiranno ricatti in azienda e dovranno chinare la testa, quando dovranno dire ai loro figli l'ennesimo no, non si può, non abbiamo i soldi... In questa guerra economica, nella quale la posta in gioco è un capitalismo diverso (ancora più aggressivo, ingiusto e feroce) e l'euro solo un mezzo per modificarlo, la trattativa sul "Lavoro" era la Stalingrado da difendere. Con le unghie e con i denti.
Capitale e Lavoro: soldi e dignità! Un'alleanza impossibile? Il sogno di grandi spazi in un mondo che la tecnologia ha reso sempre più piccolo e l'avidità di pochi, ogni giorno, un po' più povero? Per troppi?
Caro vecchio Marx, studiato all'università con giovanile baldanza, devo chiederti scusa per averti letto con leggerezza. Troppa. E averti capito così poco. Troppo poco.
Il Capitale non si sta liberando del Lavoro - sa che non potrebbe farne a meno e la crisi dell'economia di carta lo evidenzia - lo sta soltanto asservendo.
Pochi, e non buoni, i padroni riscoprono la carità e la elargiscono in cambio della dignità. Il buon Marchionne è arrivato al punto di pagare tre operai, ma obbligandoli a starsene a casa. Le idee, certe idee - e lui che ha studiato filosofia lo sa - possono essere più pericolose delle persone. Meglio isolarle (le idee), comprarle (le idee), sommergerle con le preghiere e/o le canzonette e, se ancora resistono, cambiare le leggi che le tutelano.
Cosa farà il Parlamento? E' l'ultima linea di resistenza possibile. Il Paese lo sa.
A proposito chi sono i tre operai cui ho fatto cenno? Sono delegati sindacali Fiom (uno è soltanto iscritto al sindacato) licenziati in quanto tali, ma reintegrati nel posto di lavoro in base all'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori. La legge a tutelare dall'arbitrio e dalla tracotanza.
Marx sogghigna, ma ha gli occhi lucidi: di furore e di dolore.