mercoledì 18 gennaio 2012

Schettino e Scilipoti

Giace, parzialmente sommersa, la Costa Concordia, arenata come una balena ferita a morte  a pochi metri da terra. E fa pensare... rendendo stridente il confronto tra la nave scintillante di luci come un albero di Natale illuminato a festa, e questo bestione che qualcuno - con incredibile leggerezza - ha diretto "per errore" sugli scogli.
Tutta l'Italia oggi conosce il capitano Schettino, il suo balbettio confuso, la sua voce impastata, i suoi riflessi intorbiditi di uomo che nulla sembra avere del "capitano coraggioso".
Gli uomini di mare - io sono triestina - nel nostro immaginario, e non solo, sono un po' più uomini degli altri: sfidano il mare, le sue tempeste, le sue insidie. Conoscono i venti, fiutano l'aria come segugi ma, soprattutto, non abbandonano la nave, la loro nave che è casa, rifugio, cuccia, che è parte di loro, come la chiocciola per una lumaca  o un paguro. E non abbandonerebbero mai gli uomini loro affidati. Il Comandante di una nave unisce in matrimonio, cala in mare i morti, prende le decisioni, non è un "guascone" che fa smargiassate.
Il capitano Schettino diventa la metafora di un Paese allo sbando, il capro espiatorio sul quale far ricadere la causa di tutto quanto è  - incredibilmente - avvenuto.
Aveva bevuto il Comandante? Perché non bevono e si drogano centinaia di ragazzi ogni sabato sera e poi, inebetiti, si mettono al volante di macchine potenti e alimentano una scia di sangue tale da essere definita la "strage del sabato sera"? Ma loro, gli imberbi guidatori sono giovani, inesperti... ma intanto questo è il loro apprendistato. E' così che diventano adulti: bevendo, impasticcandosi e mettendo a repentaglio non solo la loro vita ma, anche  e soprattutto, la vita degli altri, quegli altri che per loro sono il nulla.
Sta mentendo il Comandante? Sta mentendo senz'altro quando afferma di non avere abbandonato la nave. Esistono, benedetta la tecnologia!, fior di telefonate che non lasciano dubbi. Ha mentito ai passeggeri sulla reale entità del danno? Perché un altro Comandante, non meno "guascone", non ha mentito al popolo italiano sulle reali dimensioni del disastro al quale ci ha condotti, invitandoci, esortandoci a "spendere, spandere e goderci la vita?"
Per concludere: Scilipoti sta in Parlamento? E Schettino stava sul ponte di comando della più grande nave da crociera prodotta in Italia. E ancora - come ha correttamente affermato un cronista televisivo - il comandante Schettino non viene da Marte, non è calato sulla nostra terra direttamente da un'astronave; è stato selezionato, preparato, "confezionato" e, poi, posto al comando della Costa Concordia dallo staff della Costa Crociere, affiancato dai suoi ufficiali di bordo, soggetto - presumo - a dei controlli. 
Oppure no?
In questo nostro Paese, così bello, così ricco di intelligenza e fantasia, dove sono i "migliori"? E come - e soprattutto perché - la selezione individua e premia, con sempre maggiore frequenza, i "peggiori"?