mercoledì 7 dicembre 2011

Chi tutela i diversamente poveri?

             Ma cosa vi aspettavate facesse Mario Monti? Robin Hood? L'uomo che ruba ai ricchi per dare ai poveri? E' stato chiamato a "fare cassa". Presto, il più velocemente possibile, e questo è quello che ha fatto.
Lui, Monti, e la sua schiera di "professori"ci hanno fatto dono di uno stile, di una misura, di un'eleganza al potere di cui avevamo perso il ricordo. Certamente,  ma questo è e rimane l'aspetto formale della manovra. L'aspetto sostanziale è prendere ai tanti poveracci e nulla (o quasi) ai ricchi.
Perché questi pochi, pur girando in Ferrari, abitando in ville faraoniche, spendendo denaro a fiumi... sono invisibili. Ci sono, ma loro e i loro patrimoni sono protetti da schiere di avvocati, commercialisti, creatori d'immagine, giornalisti e via discorrendo. Il loro rappresentante (e difensore) era ed è Berlusconi.
Poi c'è la massa dei "non ricchi" o- come si direbbe oggi - dei "diversamente poveri". Non protetti da nessuno, se non da un sindacato, troppo spesso litigioso e diviso, visibilissimi con le loro casette, spesso gravate da mutui, i loro stipendi, salari e pensioni versati al netto delle imposte e ai quali si può attingere con la leggerezza con cui si staccherebbe una mela matura dal ramo di un albero che sporgesse, invitante, dalla recinzione di una villa.
       Condita anche dalle lacrime (sincere, ma inopportune), di una delle poche "esperte" presenti, è andata in scena la commedia: Italia, giovane e un po' avventata protagonista femminile, dopo molte peripezie, sacrifici, atti di eroismo, verrà salvata dal principe. Non proprio fascinoso, più grigio che azzurro, ma fermo. Preparato, addestrato nelle giuste palestre, pagato per controllare i mercati o scatenarli: ma, comunque, per mantenerli in vita.
Perché questo, signori, è l'Occidente, è il capitalismo, è l'Europa (o l'Ue che dir si voglia ) e questo è il motivo per cui questo governo in carica è il più politico e, forse, uno dei più pericolosi governi che abbiamo avuto.
Una governance di esperti al servizio non della discontinuità dichiarata, ma della continuità.
Più gattopardesco che mai!