mercoledì 28 settembre 2011

I morti di Marzabotto ci guardano

La Banda Bassotti arraffa tutto ciò che può, accompagnata dal brusio sommesso di un'opposizione che assiste allo scempio sussurrando: "Un po' di stile, signori, un minimo di decenza, altrimenti saremo costretti ad alzare la voce... ".
Il mondo ci guarda. Imbarazzato. Il Paese guarda. Diviso.
Aspetta.
Lo sguardo non si allunga a ipotizzare scenari successivi a un unico e solo evento: l'uscita di scena di Berlusconi. I suoi guai giudiziari, le sue donnine, i suoi discorsi, le sue contraddizioni riempiono la prima pagina dei giornali.
Intorno al Capo i ladri - nei rari momenti in cui non arraffano - cercano nuove alleanze...Tatticismi di maniera coprono il vuoto di una strategia che non si è in grado di formulare.
Il Paese s'incastra, si blocca, affonda...
Nei cimiteri, piccoli come fazzoletti di terra, che punteggiano l'Appenino parmense, lapidi di marmo elencano nomi e date: nati in giorni diversi, morirono lo stesso giorno. Vecchi, bambini e donne massacrati nelle stragi che i fascisti e i tedeschi si lasciarono alle spalle, fuggendo... Vite gettate alle ortiche per un futuro migliore, per un Paese più giusto!
Che tristezza, che rabbia, che vergogna!