lunedì 12 aprile 2010

E la missione umanitaria?

Gino Strada, il fondatore di Emergency, rischia di doversene andare dall'Afghanistan.
Contro di lui accuse vaghe, fumose, legate al ritrovamento di armi all'interno dell'ospedale. Strada, che sembra cadere dalle nuvole, si difende asserendo di non avere mai visto quelle armi.
Io gli credo, il ministro Frattini un po' meno. Chissà perché?
Quante volte abbiamo sentito quest'uomo, con la pacatezza anche un po' annoiata che gli è propria, ribadire la sua ferma condanna alla guerra, a qualunque intervento armato che si proponga la soluzione di un problema attraverso l'uso delle armi? Non potendo impedire l'uso della violenza, il dottor Gino Strada fa quello che un medico può e deve fare: rappezza, ricompone, ricuce i corpi massacrati che assediano, come un'inarrestabile quotidiana marea, i suoi ospedali. Questo fa il dottor Gino Strada, non complotti e, quindi, non scelte a favore dell'una o dell'altra parte in guerra.
Eppure il ministro Frattini non è convinto e si è guardato bene, per il momento, dal fare una protesta degna di nota al governo di Kabul, anche perché - non dovrebbe essere un merito ? - il dottor Strada e il suo ospedale hanno poco a che fare con gli aiuti umanitari finanziati dalla Farnesina.
Trattandosi di accuse infamanti, chi meglio del Presidente del Consiglio, sempre pronto a difendere se stesso e chi di dovere da accuse costruita a tavolino - vedi Bertolaso -, potrebbe intervenire?
Ma sembra che Berlusconi non ne voglia sapere. E poi, francamente, perché questo Gino Strada dovrebbe piacere a chi governa il nostro Paese o al governo afgano che sosteniamo? Come tutti i cani sciolti non è controlla bile, la zuppa se la trova da solo, abbaia, pardon!, parla quando e come vuole, quindi potrebbe anche, parlando a vanvera... Presta gratuitamente la propria opera. Di uno così è meglio non fidarsi. A chi può essere utile? Bò, solo ai feriti che ricovera nel proprio ospedale.
E chi se ne frega dei feriti.
E la missione umanitaria?
Quella la lasciamo al dottor Gino Strada: a patto che non esageri!