martedì 13 ottobre 2009

Se...

Se ti capita di sentire l'ultimo grido della civetta quando la notte è ancora buia, imbastire una storia su quel grido e avventurarti come un equilibrista impavido che si regga solo sul fiato delle parole

non avere paura

Se davanti all'urlo della folla tu, timida e riservata, hai messo in piazza la tua anima rossa di vergogna come il drappo di un torero

non vergognarti

Se ti capita di vedere un volto sul metrò, una faccia tra cento, maschera che troppe rughe incidono come viottoli resi polverosi dalla calura estiva, e non è carnevale, non più o non ancora

non stupirti

Se ti capita di indossare un'altra vita rubandola con destrezza, come un cappello per sbaglio in un ristorante, annusandone il sangue e il sudore, mentre ti aggiri e scruti e nulla ti sfugge

non sentirti una ladra

Se ti capita di prevedere il futuro perché di una storia hai azzeccato il finale, e allo storpio hai dato la più bella, come se in una notte d'agosto tu avessi potuto scegliere tra tutte una stella

non è per magia

Se ti capita di scrivere di notte, quando gli altri dormono e i sogni si arrendono ai desideri svelando gli incubi nascosti nelle pieghe dell'anima

non farti curare

La diversità non è malattia, né paura, né follia, tanto meno magia
è solo tanta, forse troppa?, fantasia.