martedì 8 settembre 2009

Blog mon amour

Sarò anche fissata, ma il pc continua a irretirmi. Pur con gli inevitabili limiti, le ripetitività, il mare del mio tempo che si divora, "Andare in rete" e occuparmi del mio blog mi apre sconfinati orizzonti.
Tutto da verificare, siamo d'accordo, il senso critico sempre all'erta ad annusare l'aria, ma andare per blog è come rovistare nelle soffitte dell'anima che si alimentano di notizie che qualcuno vorrebbe occultare, di ricordi. Come vecchi solai, eliminati per motivi di spazio, materializzazione "dell'amarcord" in cui i bambini curiosando e giocando scoprivano i segreti di famiglia, nel loro aspetto diaristico, i blog ci parlano spesso del passato, tratteggiando nel loro insieme una società scomparsa, quell'indispensabile "prima" che permette di capire ciò che siamo diventati. Nei blog, inoltre, i sentimenti sono spesso scoperti: furoreggia la rabbia, s'insinuano le speranze, filtra la delusione, arriva l'onda d'urto della ribellione, in tutte le lingue, da ogni parte del pianeta, esempio perfetto di globalizzazione, i blog ci consentono di sbirciare nel "privato del mondo", di cogliere l'altra faccia della luna. E tutto ciò non soltanto non potrà non modificare, ma ha già modificato la realtà che ci circonda.
Alternativo e/o complementare alla televisione, il pc attraverso i blog ha denunciato i danni, i pericoli, le modificazioni profonde che questo strumento ha provocato...E, tutto potremmo affermare, ma non che in un Paese come il nostro quello scatolone d'acciaio simile a un ultra tecnologico palcoscenico di marionette non abbia cambiato la mentalità, alterato i giochi politici, irreggimentato e omologato anime e cervelli. E il sapere libero, ancora non standardizzato dove ha trovato e trova, se non nei blog, una forma di espressione che, essendo diverse le opinioni, possa essere oggetto di confronto? Qualcuno pensa che il popolo dei blog presenti un'uniformità di fondo: livello medio alto d'istruzione, orientato a sinistra, né vecchio né giovane e quindi con ridotte possibilità di confronto. Forse l'uniformità in questione caratterizzava i blogger della prima ora ma, di fronte alla crescita del fenomeno,le generalizzazioni risultano poco valide. Basterebbe pensare alla differenza d'età: sempre più baldanzosi pensionati e pensionate si siedono davanti al pc, con esperienze professionali e di vita profondamente diverse. Donne, uomini, ragazzini, gay, sani, malati, lavoratori e disoccupati, studenti e docenti e chi più ne più ne metta. A parte i pochi giornali non asserviti al potere e con la televisione nelle mani del presidente del Consiglio, se non avessimo la Rete e i blog saremmmo messi veramente male. Pensando poi in particolare alle blogger, ho la sensazione che abbiano trovato uno spazio di di comunicazione tra loro, e non soltanto con i maschi, che le donne non riescono sempre a creare nel mondo non virtuale. Legate più dei maschi alla casa per le esigenze della famiglia, in primis dei figli, mentre si cucina il sugo, occhieggiano e scrivono sui blog e, anche se brucia qualche arrosto, una forma di solidarietà femminile, la coscienza dei propri diritti, un po'di conforto e un patrimonio di conoscenze vanno prendendo forma.
Si mette in comune tanto nei blog e, a mio avviso, si sta dando vita a un sapere collettivo critico, libero e autonomo che già prefigura nuove modalità di apprendimento e la fruizione, nello spazio che si apre a ogni forma di sperimentazione, del "bello" in tutte le sue forme artistiche. Fruizione gratuita capace, in un mondo dove tutto è ricondotto o riconducibile al denaro, dal denaro per una volta, di emanciparsi, dissociandosi.