sabato 8 agosto 2009

L'Italia non è un Paese normale

Dal diario di Maria Rossi, professoressa.

Profilo di Tilvio Terlusconi.

L'alunno è deboluccio in Italiano, un vero disastro in Storia, non conosce nemmeno i nomi dei sette re di Roma. Poco riflessivo. Abituato a spararle grosse per fare colpo sul suo interlocutore. Non si confronta con chi gli sta di fronte, si scontra. Un po' arruffone ma portato al comando, se sbaglia, non lo ammette. Nonostante le mie reiterate spiegazioni - tanto per fare un esempio - considera il termine unanimità sinonimo di maggioranza. Non sarebbe stupido, ma c'è qualcosa in lui...
Pizzicato a copiare dal Brunone, quello sì un bravo studente, polemizza dicendo che se la maggioranza copia, i copiatori sono maggioranza e io, pagata con il denaro dei contribuenti per insegnare, non posso attaccarlo, infastidendolo, ma devo permettergli di farsi i suoi affari. In pace.
E', infatti, un traffichino. Si mormora - ma non si è mai potuto provarlo - sia solito rubacchiare i compiti dai cassetti dei docenti, in Sala Insegnanti, per poi rivenderli. Sembrerebbe aver sedotto, a questo scopo, la bidella. Ha fatto parecchi soldi, troppi per questo, sia pur lucroso, commercio di compiti. E' belloccio ma piccolo, destinato a inquartarsi e, alla cena di maturità, avrei giurato avesse il rimmel. Mah?!
Attitudini: "venditore nato". Ha venduto ai più ingenui lo stesso compito, maldestramente modificato, più volte. Mi è stato detto che, atteso fuori dalla scuola per fargliela pagare, si è presentato con i carabinieri, convinti della sua innocenza da testimoni falsi, da lui ricompensati con copie gratuite di compiti. E', infatti, bugiardo, ma molto persuasivo. Una volta l'ha fatta grossa: ha rubato dal cassetto del preside riuscendo a cavarsela con un ricatto. Ha promesso alla Rosina, la Mantegani che ha le più belle tette di tutta la scuola ma è un'oca, di sposarla se lei avesse inguaiato il preside. E quella scema l'ha fatto e ha pure perso l'anno per la disperazione di essere stata piantata.
Nel tema assegnato in classe "Cosa vorreste fare da grandi" ha dichiarato di voler diventare Presidente della Repubblica, Papa o L'Uomo più Ricco d'Italia. Povero Tilvio, mi fa quasi tenerezza, quanti sogni destinati a finire in un cassetto! E lui? Be', in un Paese normale: nelle patrie galere!