domenica 1 marzo 2009

Ridono anche i lillà

'Primavera vien cantando?' Non direi. Appollaiata come un pappagallo sul trespolo davanti alla scrivania ingombra di carte, lascio scivolare lo sguardo oltre la finestra. Il pino del giardino spezza la monotonia ovattata della nebbia. Non si vedono nemmeno le macchine sulla strada. Per un attimo gialli occhi rotondi appaiono per sparire così velocemente da dare la sensazione di un' illusione ottica. La nebbia mi assedia, mi isola dal mondo.
Il cane dei vicini abbaia infastidito, la padrona lo zittisce.
Mi affaccio alla finestra: il giardino s'intravede appena. Non tubano le tortore... e i merli? Dove sono i merli? E' stato un inverno interminabile, freddo, nevoso.
Un guizzo.
Un guizzo rosso?
Sulla nebbia il mio sguardo rimbalza, come su un volto ottuso. Il silenzio mi avvolge eppure ho la sensazione, per un istante, di una risatina sommessa.
'Sht, shht...' E no, qualcosa c'è. Si ripara dietro al tronco. Aguzzo lo sguardo e incrocio due occhietti. Due occhietti?
Spalanco la finestra.
Il muro di gomma della nebbia mi si para davanti. C'è un silenzio irreale, notturno, non giustificato alle nove del mattino, nemmeno dalla presenza di questa nebbia fitta e spessa come un panno bagnato di pioggia.
Sento aumentare la mia inquietudine. Altro guizzo, altra risatina.
Sono una persona razionale: non credo ai fantasmi, agli gnomi...Ah, ah, ah. Ah, ah, ah?
Il giardino ride, sommessamente ma ride, sottolineando, con lenti movimenti dei rami lucidi di umidità dei roseti, dei lillà e delle ortensie, una sorta di ironica presa in giro della sottoscritta.
'Silenzio!'urlo.
E il giardino, che la nebbia rende impalpabile come un pizzo, sembra obbedirmi.
Non mi sono ancora svegliata - penso, perlomeno non del tutto. Chiudo la finestra decisa a farmi un caffè bello forte e a chiudere fuori quel mondo che la nebbia ha reso ambiguo, poco percettibile per i miei sensi. Entro in cucina, lo sguardo mi cade sul tavolo: al centro, un vaso di ceramica azzurra. Azzurra non rossa. La risatina anima la mia disordinatissima cucina
'Ah, ah, ah, a chi credi di comandare?'
La strana creatura allunga un piede e inizia a crescere, crescere, diventa sempre più grande,invade la cucina, mi schiaccia contro il muro. Vedo rosso, soffoco, tento di gridare: tu, tu tuuu...Cos'è questo rumore? Allungo una mano: la sveglia smette di berciare. Mi strofino gli occhi, finalmente sveglia.
Un muro di nebbia bussa alle mie finestre: gialli occhi rotondi appaiono per sparire così velocemente da dare la sensazione di un'illusione ottica. Il silenzio della stanza si anima di una risatina sommessa...