lunedì 9 febbraio 2009

Pacchetto sicurezza

Rimando alla lettura dell'articolo riguardante i reati di opinionee alla notizia, rassicurante, di una richiesta di emendamento allegata al "pacchetto sicurezza" che tanto, e più che giustificato allarme, aveva suscitato sui giornali e nel web. Anche se mi chiedo, quando come in questo caso venga fatto riferimento alla Costituzione, perché nessuno precisi se la materia del dibattere resterà di competenza del Paese membro o rientrerà tra quelle che il Trattato di Lisbona ha stabilito essere di competenza esclusiva dell'Unione.
Non sarebbe il caso di aggiungere questo particolare, che non mi sembra irrilevante?

Inferno e paradiso nella scuola

Ieri sera, a casa di un'amica, ho visto 'Presadiretta' su Rai 3 e mi sono cadute le braccia. Il conduttore del programma entrava, intrufolandosi con la sua telecamera, in edifici fatiscenti adibiti a scuole, facendo sfilare sullo schermo scene... di ordinaria follia. Il degrado scolastico di una parte del Paese,in cui la scuola è ormai soltanto parcheggio di ragazzini destinati ad ingrossare l'esercito di braccia a cui attingerà la parte malavitosa della società, balzava agli occhi in tutto il suo squallore.
Le interviste, in diretta, individuavano un corpo docente formato quasi esclusivamente da precari, vagante da una scuola all'altra, teso soltanto a portarsi a casa uno stipendio a fine mese. Poi, indiscreta , la telecamera scopriva anche quella realtà alternativa alla scuola pubblica che è la scuola privata, gestita con criteri mafiosi, in grado di fornire diplomi e anche lauree, a pagamento, ad alunni che né frequenteranno né impareranno nulla. La scuola privata è un pianeta variegato, ma s'ispira a un criterio unico: massimo rendimento, in termini economici non certo di apprendimento. Quindi compressione dei costi: uno, lo stipendio degli insegnanti a costo zero. Coloro che accettano una cattedra a queste condizioni hanno un unico obiettivo: neanche portare a casa uno stipendio da fame, soltanto ottenere un punteggio che migliori la propria posizione in graduatoria. Si può pretendere che insegnino? Anche?
La cinepresa rincorreva ragazzini che si azzuffavano, stravaccati sui banchi davanti a cattedre occupate da insegnanti che cercavano, alzando la voce istericamente, soltanto di tenere in classe i loro alunni.
Dietro a questa realtà una burocrazia scolastica, arpionata a graduatorie e regolarità puramente formali che, intervistata, allargava le braccia, dichiarandosi totalmente sconfitta, mentre il conduttore del programma sciorinava numeri da brivido sul livello di scolarizzazione del Paese. Poi, per dare il colpo di grazia allo spettatore, il confronto con il modello formativo svedese: scuole dotate di strutture informatiche, mense, laboratori. Insegnanti che seguono i ragazzi per un intero ciclo di studi, programmi all'avanguardia, dispersione scolastica quasi nulla, finanziamenti costanti e congrui al settore dell'istruzione.
In questa situazione l'unico provvedimento che, a livello governativo,in Italia è stato adottato ha avuto come obiettivo la riduzione dei costi del personale scolastico, dei finanziamenti all'edilizia scolastica e alla ricerca.
E allora, con tristezza, capisco quale sia il terreno di coltura che ha permesso a una classe politica rozza e incompetente non soltanto di vincere le elezioni, ma anche di straparlare, ingiuriare e mentire senza scatenare il biasimo unanime dell'elettorato.