giovedì 5 febbraio 2009

Racconto (si fa per dire)

"Hai visto la Susy?"
"Sì, devo averla incrociata su Facebook, pochi minuti fa".
"Ma sei sicura?"
"Secondo te la Susy è una che si può scambiare per un'altra?"
Mi guarda dubbiosa e alza il sopracciglio, facendo il broncio.
" Io vengo da Myspace, la Susy imperversa anche là", mi dice e l'invidia è più viola della lacca delle sue unghie.
"Ma questo bus non arriva"sbuffa la Lory.
"Ehi popolo, volete un passaggio?" urla quel deficiente di Max, sporgendosi dall'Ape.
Lo ignoriamo.
"Io ve l'ho detto! C'è sciopero".
La Lory e io ci fiondiamo sul retro dell'Ape, tra cassette di frutta e due sacchi di noccioline.
Si affianca a noi - oh cristo santo - la Lory, a pelle di leone su una moto che sembra un'astronave, curvilinea e slanciata come lei. E quello che guida: altro che il Max.
Ci afflosciamo come le foglie d'insalata della cassetta che ha sulle ginocchia la Lory.
L'invidia ha il sapore dei gas di scarico, nella notte che ci ingoia in un boccone.
Il Max canta stonato e -la malora! - sbaglia pure le parole.

Simbiosi

La nebbia, rapida come un sipario teatrale e altrettanto impenetrabile, cala sull'incrocio di strade che scorgo dalla finestra del mio studio. Ingoia case e uomini, fagocita quei pochi segni di vita che l'inverno in questa cittadina termale ancora registra.
La gatta spalanca occhi gialli e tondi come fari. Antinebbia incorporati nello sguardo.
Miagola: è una richiesta di cibo. Le allungo un pezzo di torta di mele: dividiamo quasi tutto da un paio d'anni, anche il vizio di mangiare per noia e quella inquietudine che spinge me a scrivere, lei, gelosa, a passeggiare sulla tastiera del computer, allungando una serie infinite di o, e, a e b che poi scruta con palese soddisfazione. Nuovo modo di marcare il territorio per lei, di scrivere un corto a 'manozampa' per me.