venerdì 19 dicembre 2008

Quanto riserbo sul Trattato di Lisbona.

Non mi sento tranquilla. A Lisbona - in sordina - nasce un trattato, che assomiglia molto a una Costituzione di cui sembrerebbe costituire la premessa, e nessuno ne parla? Un territorio sempre più vasto da governare di cui si stanno decidendo le regole di governo, e nessuno che apra un dibattito?
A chi spetterà il potere decisionale?
Mi informo e scopro che ci saranno 27 Commissari, il Consiglio europeo e - volevi? - la Bce.
Scopro anche che i 27 in questione, per il momento uno per ogni nazione, diventeranno ancora meno, a partire da 2014. Dal che deduco che non tutti i paesi saranno eguali. Non saranno nemmeno necessariamente eletti dal popolo.
Saranno pochi, lontani e ...potenti.
E se a noi, poveri ma numerosissimi tapini (5oo milioni per l'esattezza), non dovessero andare bene?
Scopro che con un rimando ad altro documento si parla anche della pena di morte. La pena di morte! E, oltre alle missioni di pace, si prevedono missioni offensive. Ah, dimenticavo, approvato il "Trattato" di Lisbona sarà illegale manifestare contro l'Unione europea. Inoltre quanto stabilito a Lisbona potrà subire modifihe soltanto su parere unanime degli stati partecipanti.
La Francia e l'Olanda hanno bocciato con referendum popolare la Costituzione europea, ma i rispettivi governi hanno ratificato il Trattato di Lisbona che ne ricalca l'impostazione.
Secondo voi, un trattato, che stabilisce la prevalenza del diritto comunitario su quello nazionale, per quale motivo nasce circondato dal riserbo? Stanno cambiando le regole del gioco, approfittando della situazione attuale? Chiedono più ampi poteri per noi o per "loro"?
Non sarebbe il caso di saperne un po' di più?

Trattato di Lisbona- testo integrale
Trattato sul funzionamento della U.E. testo integrale