domenica 12 ottobre 2008

Monsieur le Président

Monsieur le Président, contano soltanto i soldi? Non c'è da preoccuparsi?
La giustizia è quella del più forte? Onesto deve essere quello che imbrogliamo, altrimenti non potremmo spennarlo come un pollo?

Da un breve sondaggio, fatto nelle mie classi negli ultimi (disperati) anni in cui ho insegnato, era risultato sempre lei, le Président, l'uomo più ammirato, più amato dai miei studenti. Il modello da seguire, il vincente per eccellenza.
Ancora non sapevo che sarebbe diventato l'idolo anche della maggioranza del Paese. Nella complessa e delicata stanza dei bottoni sono entrati uomini come lei: arroganti, privi di scrupoli, di cultura e di valori, a meno che non si consideri valore il denaro. Uomini totalmente privi di etica. Si sa, la morale ingabbia, e "gli uomini della libertà" non sopportano limiti, norme, regolamenti. Per fare razzia si deve andare a briglia sciolta.


Mi conforta, in questo difficilissimo momento che stiamo vivendo, una speranza: che si faccia piazza pulita delle società che hanno legalizzato il furto all'ombra di politici inetti. Che vengano defenestrati i politici in questione. Che gli economisti si tappino la bocca. Che il berlusconismo arrogante e becero venga ,finalmente, come sistema di valori (sic), messo in stato d'accusa per tutti i guai che ha causato.

Se la ricorda l'esortazione rivolta al Paese e all'opposizione? Quel suo "Lasciatemi lavorare" mi ronza ancora, molesto, nelle orecchie. Per chi ha lavorato monsieur le Président? A pochi anni dalla sua comparsa sulla scena politica, lei & conpagni siete diventati straricchi alle spalle della maggioranza del Paese che, domani mattina, non sarà nemmeno sicura di poter ritirare i propri soldi dal conto corrente.


I suoi valori si sono propagata nel mondo a velocità supersonica, anche grazie alla globalizzazione, quella stessa globalizzazione da lei osannata, che avrebbe dovuto portare ricchezza, benessere e stabilità della moneta e che, per il momento, si sta rivelando un'autentica iattura.

Ebbene, monsieur le Président, tanto di cappello. Nella mia stanzetta ho atteso, non posso dire con pazienza, ma con fiducia sì. Ho atteso che gli stolti, perchè tali si sono rivelati, "lavorassero", con la solerzia che contraddistingue chi molto fa e poco pensa.
Ho pazientato aspettando che si rovinassero con le loro stesse mani. E' avvenuto!
Mi auguro che chi l'ha votata, cominci a riflettere e... a dubitare delle sue parole.

A quale prezzo, monsieur le Président, a quale prezzo!