mercoledì 21 maggio 2008

Il predatore

Il padre dei miei figli aveva un sorriso largo, bianchi denti da predatore in quel settembre che illanguidiva l'aria là, sulle doline battute dalla bora.
Io avevo bisogno di bugie, lui sapeva raccontarle.
La chiesa si accese d'oro che, brillando sulle immagini sacre, scivolò lungo la navata, trafiggendo la sposa, bianca di veli e di pallore.
Dietro, i parenti sussurravano, ali di cappello nascondevano gli sguardi, labbra serrate mormoravano inutili preghiere.
Il Cristo esalava l'ultimo respiro; sopra ogni cosa campeggiava la croce, sinistro simbolo di sofferenza.
" In salute e in malattia... "
" Finchè morte non vi separi "
" Amen ".

Digiunando

Ti ho preparato biberon di latte, minestre di verdure, frullati e spremute d’arancia. Perché non mangi, bambina mia?
Al tuo primo compleanno - le nonne vestite di colori vivaci, io nera d’umore e d’abito nella casa troppo piccola, troppo stretta per contenere tutta la mia voglia di vivere - affondasti le dita nella torta. Tuo padre sorrideva, annoiato. Io ti sollevai come un trofeo: la mia piccola Nike, la mia vittoria.
Perché non mangi, bambina mia?
Ti lasciai sulla porta dell’asilo, da ladra che fugge. I tuoi occhi che mi cercavano senza capire, sgomenti. Te lo spiegai con le mie poche povere parole che non ti bastavano, che ti ferivano… te lo spiegai che lavoravo.
Come i padri anche le madri lavorano.
Come i padri.
La cartella ti ballava sulle spalle e la mano era diaccia tra le mie, ma entrasti senza piangere nell’aula gialla di sole, la maestra che faceva l’appello, guardando oltre gli occhiali che io non tolsi : frignavo ignobilmente.
Poi il tempo volò, troppo rapido per contarlo, ricordarlo: tu e io ci limitammo a viverlo.
Perché non mangi, bambina mia?
Sei tornata da scuola e sei seduta davanti a me. Sui servizi all’americana fuma un risotto cotto a puntino, i panini sono caldi di forno, il gelato affoga sotto la panna.
Perché non mangi, bambina mia?
Perchè ti affami?
Perché? domando.
Tu non rispondi, mi sfidi digiunando.
Digiunando.